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E Mario, ferito a sangue, urlò: “Ma non ti dissi che si tratta della mia gola? Per questa la prosa del Fogazzaro, del De Amicis o la mia fanno lo stesso”. Era una bella e buona bugia, ma non era accorto Giulio a rilevarla. Disse mitemente: “Tu sai ch'io amo la tua prosa più di quella di tutti gli altri. Non sto a sentirla ogni sera da tanti anni, benchè la sappia quasi a memoria? Solo mi seccano le correzioni. Noi che non siamo letterati, amiamo le cose definitive. Se in nostra presenza si cambia una parola, non crediamo vera tutta la pagina”. L'ammalato aveva dato segno di un certo talento critico me nello stesso tempo di un'ingenuità sconfinata. Aveva dunque fatto leggere a Mario delle cose ch'egli già sapeva a memoria? Non era un rimprovero atroce cotesto? L'ira di Mario traboccò e una volta che la lasciò erompere ne fu più pervaso lui stesso come accade sempre ai letterati per i quali la parola non è uno sfogo ma un eccitamento. Esclamò mettendo anche nella voce tutto il disprezzo che seppe: “Ecco, tu accetti la letteratura con la stessa smorfia con cui inghiotti il tuo acido salicilico. È addirittura offensivo. Si può anche dedicarsi alle cure, ma non oltre ad un certo segno. La propria vita non può essere tanto importante che per prolungarla valga la pena di trasformare in clisteri tutte le cose più nobili di questa terra”.
Mario, bis auf' s Blut beleidigt, schrie: "Hab ich dir nicht gesagt, dass es wegen meiner Kehle ist? Es ist diesbezüglich egal, ob es sich um Fogazzaro, De Amicis oder mein Werk handelt." Es war eine schöne und gute Lüge, doch Giulio war nicht scharfsinnig genug, sie zu enthüllen. Er sagte zaghaft: " Du weißt, dass ich deine Prosa mehr liebe, als die aller anderen. Hab ich sie nicht seit Jahren jeden Abend gehört, obwohl ich sie schon fast auswendig kann? Nur die Korrekturen ärgern mich. Wir, die wir keine Literaten sind, lieben die fertigen Dinge. Wenn man in unserer Gegenwart ein Wort ändert, dann halten wir die ganze Seite für unwahr." Der Kranke hatte Anzeichen eines Talentes als Kritiker erkennen lassen, aber gleichzeitig eine Einfältigkeit ohne Grenzen. Er hatte also Mario Dinge vorlesen lassen, die er schon auswendig konnte? Mario schäumte vor Wut und als er ihr freien Lauf ließ, war er selbst so überzeugt, wie es Literaten, für die das Wort keine Erleichterung, sondern eine Erregung ist, immer zustößt. Indem er ihn seine Stimme jede Verachtung legte, zu der er in der Lage war, rief er: "Du akzeptierst die Literatur mit derselben Miene, mit der du auch deine Acetylsalycilsäure schluckst. Das ist absolut beleidigend. Man kann sich der Heilung widmen, aber nicht in beliebigem Umfang. Das eigene Leben ist nicht so wichtig, dass man es um jeden Preis verlängern muss, bis die erhabensten Dinge dieser Welt nur noch die Funktion eines Klistiers haben."

La letteratura, attaccata, aveva reagito offendendo la malattia. Profondamente, Giulio cercò la parola ma non trovò neppure il fiato. Mario andandosene aveva rinchiuso la porta, ma la notte dell'ammalato fu tutta insonne, perchè egli la passò dapprima cercando di convincersi che non era colpa sua se era ammalato, ciò ch'era difficile, visto che il suo medico continuava ad asserire che la malattia era stata provocata da errori di vita e di dieta; eppoi ad indignarsi contro Mario che disprezzando le cure cui egli era costretto, dava segno di voler la sua morte. Ma non tutta la notte egli passò in discussioni col fratello assente. Vide meglio che mai l'inutilità della sua vita. Ora capiva con piena chiarezza che, vivendo, egli non truffava la morte, ma la vita che non voleva saperne di ruderi come lui che non servivano a nulla. E ne fu profondamente accorato. Mario sentì qualche esitazione ed anche già qualche rimorso, prima di aver finito la sua diatriba. Ma la finì tutta, arrotondandola anche con quella sputacchiatura sprezzante sulle cure, con la quale attribuiva loro quale emblema il clistero.
Die Literatur hatte, nachdem sie angegriffen worden war, begonnen die Krankheit zu beleidigen. Giulo suchte in seinem Innern nach Wörtern, brachte aber nicht mal einen Atemzug zustande. Mario war, die Tür hinter sich schließend, gegangen, doch des Nachts lag der Kranke schlaflos, weil er sie damit zubrachte, sich davon zu überzeugen, dass es nicht seine Schuld war, dass er krank war, was ziemlich schwierig war, weil der Arzt ständig anführte, dass die Krankheit ihre Ursache in einer fehlerhaften Lebensführung und Essgewohnheiten hatte. Dann entrüstete er sich über Mario, der mit seiner Verachtung für die Medizin, die er einnehmen musste zu erkennen gab, dass er seinen Tod wünschte. Er verbrachte aber nicht die ganze Nacht verbrachte er damit, mit dem abwesenden Bruder zu streiten. Besser als jemals, sah er die Nutzlosigkeit seines Lebens. Jetzt verstand er mit aller Klarheit, das er durch das Leben nicht den Tod betrog, dass aber das Leben von solchen Wracks wie ihm, die zu nichts gut waren, nichts wissen wollte. Davon war er zutiefst überzeugt. Mario fühlte Hemmungen und auch Gewissensbisse, bevor er seine Hasstirade loslies. Aber trotzdem beendete er sie, rundete sie sogar ab, indem er verächtlich auf die Medikamente spie, mit denen er sie zum Sinnbild des Klistiers machte.

La finì sebbene s'accorgesse che l'occhio di Giulio s'era fatto supplice, nella debolezza che sentiva, vedendosi aggredito nell'essenza della propria vita. Ma Mario componeva. Scoperto quel clistero immaginoso, ebbe la stessa soddisfazione come se avesse composto una favola. Poco dopo, nella solitudine della sua stanza, la soddisfazione di Mario diminuì. Tutte le composizioni avvizziscono e già quel clistero non gli parve più una gran cosa. Era però tuttavia irato come un Napoleone offeso: anche la letteratura ha i suoi Napoleoni. Non sarebbe stato il dovere di Giulio di assisterlo nel suo lavoro? E per allora Mario finì col compiangere se stesso. Doveva sopportare tutto, lui: oltre al resto anche la bestialità di Giulio e il rimorso di averlo offeso.
Er beendete sie, obwohl er sah, dass das Auge von Giulio, bedingt durch seine Schwäche flehte, als er sich im Kern seines Wesens angegriffen fühlte. Doch Maria baute es aus. Nachdem er diesen imaginären Klistier gefunden hatte, hatte er diesselbe Befriedigung, als ob er eine Fabel erschaffen hätte. Wenig später, in der Einsamkeit seines Zimmers, nahm die Zufriedenheit Marios ab. Alle Kompositionen verwelken und schon jetzt erschien das Klistier nicht mehr eine so große Sache. Er war aber immer noch so sauer, wie ein beleidigter Napoleon: Auch die Literatur hat ihre Napoleons. Wäre es nicht die Aufgabe Giulios gewesen, ihm bei seiner Arbeit zur Seite zu stehen? Mario fing an, sich selbst zu bedauern. Alles musste er ertragen: Neben den anderen Dingen auch die Bestialität von Giulio und die Gewissensbisse, weil er ihn beleidigt hatte.

Però ad onta di tanta ira, sentendosi superiore di molto all'ammalato, e senza un'intera convinzione del proprio torto, sarebbe volentieri andato da Giulio a domandargli scusa. Ma sentiva che non avrebbero riparato a nulla le parole sole, le quali non avrebbero potuto non contenere qualche rimprovero a tutela della propria dignità. Occorre ben altro che parole per guarire le ferite prodotte dalle parole. Perchè era vero che la vita di Giulio non meritava di essere vissuta, e chi glielo aveva detto, aveva rivelato una verità che ora non si poteva più negare o dimenticare. Le cose non dette hanno una vita meno evidente di quelle che sono state rilevate dalle parole, ma una volta che questa vita l'hanno acquistata, non se la lasciano sminuire da altre parole soltanto. E Mario si chetò col proposito di ripristinare gli antichi affettuosi rapporti col fratello, quando il suo grande successo sarebbe stato noto a tutti. Certo allora la sua parola sarebbe bastata a conseguire qualunque effetto.
Aber trotz der ganzen Schmach fühlte er sich dem Kranken überlegen und ohne von der eigenen Schuld überzeugt zu sein, wäre er zu Giulio gegangen, um um Entschuldigung zu bitten. Doch er fühlte, dass Worte allein, die immer auch einen Vorwurf zum Schutz der eigenen Würde enthalten würden, nichts wieder gut machen konnten. Es braucht mehr als Worte um die Wunden zu heilen, die durch Worte entstanden sind. Denn es war richtig, dass das Leben von Giulio es nicht Wert war, gelebt zu werden und der, der es ihm sagte, hatte die Wahrheit gesagt, die man jetzt nicht mehr verneinen oder vergessen konnte. Die Dinge, die nicht ausgesprochen sind, haben ein weniger offensichtlicheres Eigenleben, als die Dinge, die durch Worte offenbart worden waren und wenn sie einmal dieses Leben erobert hatten, kann man sie nur durch andere Worte nicht mehr verringern. Mario nahm sich vor, die alte liebevolle Beziehung mit dem Bruder wieder herzustellen, wenn sein Erfolg von allseit bekannt geworden wäre. Dann würde allein sein Wort reichen, um jede Wirkung zu erzielen.





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